Icotinib versus Gefitinib nel carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato già trattato in precedenza


Icotinib, un inibitore tirosin chinasico orale di EGFR, ha mostrato attività antitumorale e un profilo di tossicità favorevole in studi clinici di fase iniziale.

È stato condotto uno studio per valutare se Icotinib fosse non-inferiore a Gefitinib ( Iressa ) in pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule.

Nello studio di non-inferiorità randomizzato, in doppio cieco e di fase 3 sono stati arruolati pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato da 27 Centri in Cina.

Sono stati considerati eleggibili i pazienti di età compresa tra 18 e 75 anni che non avevano risposto a uno o più regimi di chemioterapia basati su Platino.

I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere Icotinib ( 125 mg, 3 volte al giorno ) o Gefitinib ( 250 mg, una volta al giorno ) fino a progressione della malattia o a tossicità non-accettabile.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione, analizzato nell’intero gruppo di analisi.

Se i campioni di tessuto erano disponibili veniva determinato lo status di EGFR.

Il margine di non-inferiorità era 1.14; la non-inferiorità sarebbe stata raggiunta se il limite superiore dell’intervallo di confidenza ( IC ) del 95% per l’hazard ratio ( HR ) di Gefitinib versus Icotinib fosse risultato inferiore a tale margine.

Durante l'anno 2009 sono stati arruolati 400 pazienti; 1 è stato arruolato per errore e poi rimosso dallo studio, 200 sono stati assegnati al gruppo Icotinib e 199 al gruppo Gefitinib.

Nel gruppo di analisi completa sono stati inclusi 395 pazienti ( Icotinib, n=199; Gefitinib, n=196 ).

Icotinib è risultato non-inferiore a Gefitinib in termini di sopravvivenza libera da progressione ( HR=0.84; sopravvivenza mediana libera da progressione 4.6 mesi vs 3.4 mesi; p=0.13 ).

Gli eventi avversi più comini sono stati rash ( 81 [ 41% ] dei 200 pazienti nel gruppo Icotinib vs 98 [ 49% ] dei 199 pazienti nel gruppo Gefitinib ) e diarrea ( 43 [ 22% ] vs 58 [ 29% ] ).

I pazienti trattati con Icotinib hanno mostrato meno eventi avversi legati al trattamento rispetto a quelli trattati con Gefitinib ( 121 [ 61% ] vs 140 [ 70% ]; p=0.046 ), soprattutto la diarrea legata al farmaco ( 37 [ 19% ] vs 55 [ 28% ]; p=0.033 ).

In conclusione, Icotinib può rappresentare una nuova opzione di trattamento per pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule già trattati in precedenza. ( Xagena2013 )

Shi Y et al, Lancet Oncol 2013; 14: 953-961

Pneumo2013 Onco2013 Farma2013


Indietro

Altri articoli

La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore al polmone non-a-piccole cellule...


La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore del...



Lo studio di fase III EVOKE-01 ha mostrato un miglioramento numerico ma non statisticamente significativo della sopravvivenza globale con Sacituzumab...


Tecentriq è un medicinale che contiene il principio attivo Atezolizumab, ed è impiegato nel trattamento delle seguenti forme di cancro:...


Sunvozertinib è un inibitore orale, irreversibile e selettivo della tirosina chinasi che presenta un profilo di sicurezza favorevole e un'attività...



Il beneficio di Camrelizumab neoadiuvante più chemioterapia per il tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile in stadio...


La sovraespressione delle mutazioni della proteina c-Met e del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ) può coesistere...